venerdì 5 giugno 2015

Raccontami di un giorno perfetto - Jennifer Niven

 Casa editrice:DeAgostini
Data d'uscita: 31 Marzo 2015
Prezzo: Cartaceo 14,90
Ebook: 6,99
Numero pagine:298 

È una gelida mattina di gennaio quella in cui Theodore Finch decide di salire sulla torre campanaria della scuola per capire come ci si sente a guardare di sotto. L’ultima cosa che si aspetta però è di trovare qualcun altro lassù, in bilico sul cornicione a sei piani d’altezza. Men che meno Violet Markey, una delle ragazze più popolari del liceo. Eppure Finch e Violet si somigliano più di quanto possano immaginare. Sono due anime fragili: lui lotta da anni con la depressione, lei ha visto morire la sorella in un terribile incidente d’auto. È in quel preciso istante che i due ragazzi provano per la prima volta la vertigine che li legherà nei mesi successivi. I giorni, le settimane in cui un progetto scolastico li porterà alla scoperta dei luoghi più bizzarri e sconosciuti del loro Paese e l’amicizia si trasformerà in un amore travolgente, una drammatica corsa contro il tempo. E alla fine di questa corsa, a rimanere indelebile nella memoria sarà l’incanto di una storia d’amore tra due ragazzi che stanno per diventare adulti. Quel genere d’incanto che solo le giornate perfette sono capaci di regalare.

Mentre stai leggendo:
Play. ▌▌Pause. Stop  

.Giunto alla linea-Briga feat Tiziano Ferro.
.I think i’m in love-Kat Dahlia
.Il mondo esplode-Dear Jack
.Gravity-Sara Bareilles


"Oggi è un buon giorno per morire?E se non oggi,quando?Me lo chiedo anche in questo momento,mentre sto in piedi su un cornicione a sei piani di altezza dal suolo."
Finch.

Finch è particolare... E' un ragazzo che aspira sempre al quel pizzico di felicità quotidiana, la voglia di scrollarsi di dosso delle etichette che in fondo non gli sono mai appartenute.
Il pregio di Finch è che non pensa mai in modo convenzionale, e molto spesso ha il coraggio di essere diverso dai suoi coetanei.
Il non sentirsi capito però, porta il ragazzo a sentirsi escluso da un mondo che corre veloce lasciandolo quasi indietro,in compagnia della propria mente che lo porta sempre a delle conclusioni alquanto drammatiche e molto pericolose, che il più delle volte vogliono mettere fine alla sua vita.
Una mattina si ritrova per questo motivo sul cornicione della torre campanaria della scuola, nessuno si sconvolge, è solo Finch il "fenomeno’’, se non fosse che scopre di non essere solo.
A osservare il mondo dall’alto c’è anche una ragazza, Violet Markey, che insomma non è proprio l’ultima del carro... Popolare e carina, non è di certo il tipo di persona che Finch si sarebbe aspettato di incontrare li.
Da questo incontro si renderanno conto che forse le loro vite non sono sempre proprio da buttare, che è meglio aspirare ad un solo giorno perfetto che a cento vissuti a metà.

Leggendo questo libro mi son chiesta se Pirandello abbia scritto su un qualche tovagliolo di Finch, il ragazzo da mille maschere.
Avrete capito che soffre di bipolarismo, e ovviamente nessuno sceglie di comprenderlo, ma tutti costruiscono un muro attorno a lui pieno di etichette.
Pazzo.
Schizzato.
Fenomeno.
Fuori di testa.
Malato.
Alieno.
Non è mai soddisfatto del suo mondo, ne di come lo gestisce, solo per camera sua servirebbe il team di Extreme Makeover almeno due volte a settimana... A volte vi sembra che possa correre la maratona dalla felicità, che con il cuore a mille spaccherebbe il mondo..
E poi si spegne.
Il grande Buio.
Finch ama le parole, le scrive ovunque, che siano testi per le sue canzoni, che siano i post-it, scritte sui muri, l’importante per lui è non perderle assolutamente.


 "Io per un po' resto impalata a leggere, poi scrivo: Smettere di aver paura. Smettere di pensare troppo. Riempire i vuoti lasciati. Ricominciare a guidare. Scrivere. Respirare.
Finch resta alle mie spalle. E' talmente vicino che sento il suo fiato sul collo. Si fa avanti e aggiunge: Prima di morire voglio vivere un giorno perfetto.
Fa un passo indietro, rilegge quello che ha scritto e si avvicina di nuovo al muro. E conoscere i Boy Parade. Senza darmi tempo di aprire bocca, scoppia a ridere, cancella l'ultima frase e scrive:
E baciare Violet Markey."

Una grande ossessione di Finch, più delle parole, è la morte.
Ne deve conoscere ogni dettaglio, metodi per suicidarsi, statistiche, aneddoti ma anche storie di personaggi famosi che appunta sul suo computer come una sorta di raccolta.
Violet invece nonostante sia una ragazza carina e popolare con il sogno per la scrittura, si nasconde dietro alle sue "circostanze attenuanti’’ per smettere di vivere la sua vita.
Dopo la morte della sorella in un incidente in cui era presente anche lei, Violet non si capacita del perché lei sia sopravvissuta, lei che in confronto alla splendida, frizzante ed esuberante sorellona era quasi invisibile.
Così molla tutto e si isola, persino il blog che aveva creato con la defunta sorella viene chiuso.
Dopo il loro incontro, Finch farà di tutto per starle vicino, persino diventare il suo compagno per una ricerca di Geografia.
E da lì inizierà il viaggio nella loro terra, e se volete vederla in un lato più poetico, dentro loro stessi, attraverso le parole, gli sguardi e l’amore.


«Ti senti bene adesso?» mi chiede Violet. Ha i capelli scompigliati dal vento e le guance arrossate. Che lo voglia o no, ha un’aria felice.
Le rivolgo una lunga occhiata. Conosco abbastanza la vita per sapere che la volontà non basta a far sì che le cose durino o restino come sono. Non puoi impedire alle persone di morire. O di andarsene. Non puoi impedire nemmeno a te stesso di andartene. Mi conosco abbastanza bene per sapere che nessun altro può tenermi sveglio o impedirmi di dormire. Anche questo dipende tutto e soltanto da me. Ma dannazione se mi piace questa ragazza.
«Sì» rispondo. «Credo di sì.»

Che dire, mi sono innamorata di loro due, i ragazzi che si mettono a nudo, spogliandosi di etichette e di abiti che non erano più i lori.
Mi piace che Violet venga in un certo senso salvata dall’unico ragazzo che inseguiva la morte, e che a Finch venga regalato il suo giorno perfetto.

"Sono ancora qui, e sono contento di esserci, altrimenti questo 
me lo sarei perso: qualcosa di bello per cui stare sveglio."

La scoperta di quella che è la vita rende consapevole anche il lettore, attraverso gli occhi di due ragazzi che cercano di urlare al mondo un messaggio molto importante... Le parole che diciamo hanno sempre un peso, e non sappiamo mai chi abbiamo dall’altra parte.

L’autrice infatti ci fa notare che i problemi come le malattie mentali ed il suicidio, oltre ad essere delicati e complicati, enormi, molto spesso sfuggono dal nostro sguardo finchè non è tardi, e capisco che per chi ci sta dentro, parlarne non deve essere facile, ma riconosco anche la difficoltà di chi sta accanto a queste persone.
A volte ci sentiamo dei supereroi in grado di aiutarli da soli, e poi ci schiantiamo a duecento all’ora contro un muro.
Per cui vi invito a leggere questo libro con la consapevolezza che farà un male cane, che vi strapperà il cuore in mille pezzettini, ma alla fine ne varrà la pena.
Vorrei soltanto che leggeste anche le note finali dell’autrice.
Alla prossima recensione e buona lettura!

 Dipende, è tutto relativo. Io non direi che è per forza tardi. Anzi, è presto. Siamo agli albori della nostra vita. Agli albori della notte. Agli albori del nuovo anno. Se ci fai caso, ti accorgi che sono più le volte che è presto di quelle in cui è tardi. 

VOTO:

NEVIA.





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