venerdì 24 aprile 2015

Come naufraghi - Francesca Baracca

Buondì lettori!
Chiudiamo bene la settimana con una bellissima recensione e un'intervista a Francesca Baracca!




Titolo: Come Naufraghi.
Autore: Francesca Baracca.
Casa Editrice: Youcanprint selfpuplishing.
Pagine: 154.
Prezzo Cartaceo: 14,00 €
Prezzo e-book: 4,99 €.



New York, giorni nostri. Alyssa è una ragazza del liceo con tanto di ragazzo e caratterino niente male. I suoi genitori, spesso in giro per lavoro, la lasciano a casa da sola o in compagnia di Zia Judith. La vita di Alyssa, viene travolta dalla misteriosa morte dei genitori e, la giovane, in balia di mille domande, decide di andare più a fondo a tutta la faccenda.

Avete idea di come sia difficile scrivere un libro in giovane età e farlo bene? Beh, pare che la nostra giovane autrice, Francesca Baracca, sia stata in grado di fare un’ottimo libro. Partiamo dalla copertina del libro, che vi allego qui sotto. Particolare, minimal e accattivante, non poteva non incuriosirmi. Anche il titolo mi ha attirata. Forse perché la parola “Naufrago” mi fa venire in mente una serie di capolavori letterari e cinematografici che mi hanno spinta ad acquistare il libro, non saprei dirlo con esattezza, ma posso dire di essere molto contenta della mia scelta.
Iniziamo a dire che, già dalle prime pagine ho stilato una sorta di lista di personaggi che mi piacevano e alcuni che avrei voluto prendere a mazzate, cosa che, nel corso del libro, avrei voluto fare molto più spesso. Zia Judith è stata l’amore a prima vista. Adoro lei e Zio Ralf e la macchina Katy. Questi personaggi servono a rendere il tutto più realistico, cosa che ho molto apprezzato. Proseguendo con il libro, la mia faccia è andata sempre più a formare espressioni quali “OMG” o “Non ci posso credere” oppure “NO NON OSARE”, o ancora “NOOOOOO” e cose del genere.
Alla fine del libro ero talmente sconvolta che, in preda all’ansia, ho cominciato a chiedere se ci fosse un benedetto seguito perché avrei voluto leggerlo immediatamente. Non so se vi è mai capitato con un libro di voler sapere subito come proseguisse. Diciamo solo che al momento, morirò di curiosità! Ora, ritornando ai personaggi voglio dire una cosa: AMO ALYSSA. Non ho bene un’immagine di lei in testa, fisicamente, ma la adoro. Personaggio realistico, ma soprattutto bad-ass che è il tipo di personaggio che piace a me. In generale, tutti i personaggi mi sono piaciuti, anche se nutro ancora parecchi dubbi su James che mi sa tanto di My Lord e che non ho ancora avuto il piacere di valutare per bene.
Tornando ad Alyssa, lei è la protagonista con la quale vorrei avere sempre a che fare. Il carattere è quello di un’adolescente che sente della mancanza dei genitori, ma che non si arrende. Ho amato moltissimo le sue scelte, non posso dirvi molto perché, altrimenti vi spoiler tutto, ma davvero, è stata costruita molto bene. 

No, non avrei fatto come Narciso, non mi sarei lasciata ingannare da quel riflesso, non me ne sarei innamorata, dopo quella sera sarei tornata quella di sempre e la gente avrebbe capito che i loro giudizi non sono altro che parole disperse dal vento della superficialità. ”
Capite perché la amo? Lo capite? Alyssa è complessa, ma è pur sempre una ragazzina, non è adulta, ma ha un peso sostanzioso sulle sue spalle e io non posso fare a meno di adorarla.
Se vogliamo puntare altrove, non su MyLord!, vi posso dire che, ogni singolo personaggio più o meno secondario, ha lasciato qualcosa dentro di me. Il professore, però— Oh, lui per me è fantastico. Sprona Alyssa in un modo piuttosto subdolo a mio dire, ma piuttosto efficace.

Ho vissuto l'esperienza traumatica del liceo sulla mia stessa pelle marchiata dal titolo di sfigato asociale. Non sono sicuro di voler assistere a questo ripetersi incessante delle stesse dolorose situazioni. Voglio solo che ognuno possa essere libero di fare ciò che ritiene più opportuno o piacevole, indipendentemente dalle mode del momento o dai giudizi degli altri. ”

Capiamoci. Quale professore manda tali perle di saggezza? Io non ne ho mai conosciuti! Quindi, posso dire con assoluta certezza di amarlo. Altro? Beh, parliamo della figura di Emily. Emily è la migliore amica che tutti vorremmo avere. Bella, gentile e soprattutto pronta a dare una mano nel momento del bisogno. Ora ditemi quante migliori amiche compaiono nei libri che avete letto e ditemi se qualcuna di loro vi ha, in qualche modo aiutato come scoprirete avrà fatto Emily per Alyssa (vi sto spronando a leggere il libro, sì!). Non ce ne sono se non in Harry Potter, probabilmente e questo mi è piaciuto molto. Il fatto che nel libro sia stata data tanta importanza allamicizia.

Altro personaggio che ho amato è Brandon. IO LO AMO. Okay? Brandon, se mi senti, sposami! Ora! Subito! Vedrete cosa sarà in grado di fare questo ragazzo, vi annuncio solo che sarà perfetto. E con perfetto non intendo perfettamente stronzo, come ogni bad-boy alla quale siamo abituate nei libri. No. Lui è semplicemente Brandon e questa cosa è fantastica! Amo la scelta di inserire un personaggio maschile che non abbia mille mila problemi o un passato oscuro! 

L’ambientazione rende ancora tutto più realistico e questo mi piace molto di più. Va ricordato che questo libro è del genere Mistery e il fatto che un’autrice così giovane sia riuscito a rendere questo genere in maniera così impeccabile, mi ha stupita assai. Okay, lo sapete che io guardo dall’alto in basso gli autori italiani, ma non ci posso fare nulla! Però, ehi. Sono rimasta piacevolmente colpita da tutto l’insieme. Personaggi, ambiente e storia, non è facile impressionarmi, soprattutto se i personaggi sono quasi tutti adolescenti che vorresti riempire a sprangate, James in particolare, ops!

Okay, la finisco, lo giuro! Tutta questa pappardella per dirvi che il libro mi è piaciuto assai. Insomma, “ Come naufraghi ” è un libro che, sicuramente, consiglierei a chi piace leggere, ma anche a chi vuole dare una possibilità agli autori italiani, perché merita tantissimo, davvero. Non darò voto pieno al libro, poiché voglio il seguito però, davvero, è un gran bel libro!
VOTO:

Breve intervista a Francesca Barracca, autrice di “ Come Naufraghi ”


  • 1- Ciao, Francesca! Allora, innanzitutto, complimenti per il tuo debutto, ho letto il tuo libro tutto d'un fiato! Cominciamo con la domanda rompighiaccio! Sei pronta per l'intervista? Prometto che sarò brava!

    Ciao! Innanzittutto, grazie infinite per aver letto e preso in considerazione il mio libro. Sono prontissima, cominciamo!

    2- Dunque, dunque dunque, iniziamo con la prima vera domanda. Sei molto giovane e hai già pubblicato un libro: come ci si sente?

    Pubblicare un libro a diciassette anni é dimostrare al mondo che l'età di un individuo non è un impedimento o un fondamentale criterio di giudizio. Ed io ora mi sento come se avessi appena varcato la porta del mondo degli scrittori e iniziassi a comprenderne i meccanismi che vi sono alla base per potermi definire, un giorno lontano, una vera scrittrice con una grande carriera alle spalle. Hai presente il detto "Il meglio deve ancora venire?" Ecco, rappresenta perfettamente come ci si sente quando ti accorgi che sei appena all'inizio della salita, ma hai la grinta e la volontà di voler proseguire senza lasciarti fermare dagli ostacoli.

    3- Essere scrittrice è un bell'impegno, immagino. Come hai preso la notizia che il tuo libro sarebbe stato pubblicato? È cambiato qualcosa nella tua vita?

    All'inizio, nonostante sia stata io stessa a contattare la casa editrice e scegliere la strada dell'autopubblicazione, avevo abbastanza paura. Ho sempre temuto i giudizi altrui e il solo pensiero che le mie parole sarebbero arrivate a un bel po' di persone che non mi conoscevano direttamente mi spaventava a morte, ma allo stesso tempo sapevo che questa sarebbe stata l'occasione perfetta per rompere il ghiaccio e provare a dire addio alla timidezza e all'anonimato che mi contraddistinguevano da sempre. Dunque, all'iniziale timore è subentrata poi la soddisfazione, la consapevolezza di aver realizzato il mio più grande sogno e, forse, ciò che è cambiato nella mia vita è proprio questo: ho imparato a mettermi in gioco, a non balbettare e farmi prendere dall'ansia davanti a una platea gremita di persone, a credere di più nelle mie capacità. Insomma, sono maturata. E per me è questo ciò che conta di più in assoluto.

    4- Quando e come ti è venuta l'idea di “Come naufraghi?”

    Ero in seconda media quando la trama ha preso forma. Ce ne ho messo di tempo per scriverlo, eh? È nato tutto da una sorta di sfida con me stessa. Non sono mai stata una persona competitiva, ma quando ho iniziato a pensare che forse anche io avevo le capacità per scrivere un libro, come aveva appena fatto una mia compagna di scuola, mi ci sono buttata a capofitto e ho iniziato a scrivere quasi tutti i giorni. Naturalmente, con il tempo, il mio stile è totalmente cambiato e alla fine ho dovuto stracciare la vecchia versione e riscriverne una nuova quando mi apprestavo ormai a varcare la soglia del liceo. Ci sono stati momenti in cui l'istinto di abbandonare tutto sembrava più forti di qualsiasi altra cosa, ma alla fine sono state le esperienze quotidiane e i libri letti nel corso della mia vita a darmi la giusta dose di ispirazione per andare avanti, non lasciandomi altre "alternative", perché se hai una storia da raccontare, DEVI raccontarla, sempre.
    5- Dalla conclusione del libro, è chiaro che ci sarà un seguito. Hai cominciato a stenderlo o hai qualche idea di come si svolgerà? Niente spoiler, vogliamo solo sapere quanto ci toccherà aspettare a noi povere lettrici innamorate dei tuoi personaggi!
    Vuoi la verità? Rullo di tamburi.... ho scritto i primi 20 righi! Per ora la scuola e diversi impegni quotidiani mi impediscono di dedicarmi completamente al sequel, ma forse può rassicurare il fatto che mi ci dedicherò tutta l'estate, perché ho intenzione di impostarlo più sull'aspetto giallo questa volta e ho bisogno di fare diverse ricerche per rendere il tutto molto più verosimile.
    6- Ci saranno nuovi personaggi nel seguito del libro? Okay, questo potrebbe essere uno spoiler, ma è piccolo piccolo!
    Per ora non ho pensato a nuovi personaggi da inserire quanto ad approfondirne alcuni che nel libro vengono appena accennati o presentati in uno o due capitoli, senza farne più menzione. Tranquilli, non li ho messi lì a caso! Sono tutti collegati tra di loro e nel sequel verranno chiariti tutti i rapporti!
    7- Hai già firmato qualche autografo?
    Sì, ho fatto qualche dedica e lasciato qualche firma sui libri che ho venduto e devo ammettere che ogni volta sono super imbarazzata dalla mia stessa firma che non sono ancora riuscita a trasformare in "firma da scrittrice".
    8- Che consiglio ti sentiresti di dare a chi sogna di pubblicare un libro?
    Per quanto possa sembrare banale, il segreto è non smettere mai di crederci, sperare che il sogno possa realizzarsi, ascoltare i pareri di persone esperte o fidate e eliminare le preoccupazioni leggendo dei successi altrui. È il miglior modo per dire: " Posso farcela anche io! "
    9- Finisco la tua tortura con un'ultima domanda: quando hai cominciato a scrivere il tuo romanzo, hai pensato subito che sarebbe stato pubblicato? O lo scrivevi più per te stessa?
  • È già finita? Ci stavo prendendo gusto!
  • Prima di rispondere a quest'ultima domanda, approfitto per ringraziarti nuovamente e avermi dato quest'opportunità!

    La scrittura per me è sempre stata una valvola di sfogo, un rifugio dalla realtà, un luogo metafisico in cui avrei sempre potuto essere me stessa, dando vita a quei pensieri che non vengono fuori a voce perché frenati dalla timidezza. Insomma, l'effetto catartico della scrittura ha sempre fatto sì che io la considerassi un semplice modo per liberarmi del peso che talvolta mi opprime e di cui non riesco a liberarmi in altro modo, per cui non ho mai pensato di scrivere per essere letta, figuriamoci scrivere pensando di poter pubblicare! Se lo avessi fatto, avrei decretato la mia condanna e sarei sicuramente finita con lo scrivere cose completamente diverse. È stato grazie alle continue pressioni di mia sorella e del mio ragazzo se alla fine ho ceduto e ho trovato il coraggio di pubblicare con non poche titubanze. Ma direi che alla fine ne è sicuramente valsa la pena!



    Ringrazio Francesca Baracca per la sua disponibilità e le faccio un grande in bocca al lupo, per poterla vedere ancora pubblicata.
  • Questa recensione/intervista è stata scritta da FEARLESS

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