lunedì 29 giugno 2015

Recensione: Ah... Ahh...Ahhh - Nuwanda




GENERE:  Giallo, Parody Comedy
PREZZO: € 2,99
PAGINE: 50
ANNO: 2015,  22 Maggio 


Doppio Senso è una piccola città dove le strade sono tutte a senso unico. Qualcuno, arrivando da fuori, sarebbe portato a pensare che si possa solo entrare ma non uscire, invece, la circolazione scorre tranquilla e, prima o poi, la strada per andare a In Mona, il paese vicino, la trovano tutti.
Nella sala conferenze della biblioteca comunale è in corso la presentazione del libro di Armando Bentivoglio, un noto scrittore sui generis con monomanie bizzarre. Il romanziere, a un certo punto, decide di scrivere sulla lavagna una frase ricca di significati e che possa contenere un’emozione: “Ah… Ahh… Ahhh”.  Basta una semplice parola, pronunciata in modo diverso, a suggerire sensazioni di piacere o di dolore, secondo l’interpretazione del lettore, in grado di andare oltre il volere dello stesso autore. La differenza tra “il come si scrive” e “il come si legge”. Il ritrovamento di un cadavere richiederà la presenza del commissario Loquace, un poliziotto dai metodi alquanto singolari.
Un turbinio di battute e dialoghi caustici, spesso inconsapevolmente comici dei vari protagonisti, caratterizzerà in maniera originale le varie scene, creando un surreale collage di schegge impazzite. Una parody comedy all’italiana con le sue nevrosi e le sue megalomanie grossolane e i suoi personaggi grotteschi non meno suggestivi. 


Prima di parlarvi di questo romanzo, voglio fare una premessa. Non sono molto pratica di questo genere, quindi quello che state per leggere è il mio personalissimo parere da inesperta lettrice di gialli. 
La storia si apre con Armando, scrittore, ad una presentazione del suo libro organizzata da Carla, bibliotecaria e sua grandissima fan.
Devo essere sincera, nei confronti di Armando è nata subito un'antipatia. L'ho trovato arrogante e troppo sicuro di sé. Crede che il suo compito sia scrivere e rifilare il libro ai lettori... Non apprezza il contatto con loro e da lettrice questa cosa non mi è piaciuta, anche perchè io adoro parlare con gli scrittori, scoprire cosa li ha spinti a scrivere e conoscerli... Non pretendo chissà che, ma un minimo di disponibilità verso noi che facciamo parte del loro lavoro, è sempre ben gradita.
Torniamo alla storia... 
Durante la conferenza ad Armando viene chiesto di scrivere qualcosa che faccia emozionare, così alla lavagna, traccia Ah... Ahh... Ahhh.

Basta una semplice parola, pronunciata in modo diverso, a suggerire sensazioni di piacere o dolore, secondo l'interpretazione del lettore.

Alla fine di tutto, una donna molto bella, Luana, si avvicina a lui e chiede un autografo... Così Armando, con la sua penna, alla quale è moooolto affezionato, firma il romanzo e vi lascia una dedica. Purtroppo dopo poco, Luana sarà la vittima di un omicidio.
Viene uccisa nei bagni e accanto al suo cadavere tre parole, Ah..Ahh...Ahhh...
Chi sarà il colpevole? E quale sarà l'arma del delitto?

Non posso dire molto di questo romanzo, la storia è breve e va letta e scoperta parola dopo parola. Il lettore si ritroverà a cercare indizi, a voler interrogare lui stesso i personaggi, per poi arrivare alla fine e mettere insieme i pezzi del puzzle fino a scoprire il colpevole.
La lettura è scorrevole, la storia ben strutturata, lo stile dell'autore è coinciso, e questo ci permette di arrivare alla fine con semplicità e leggerezza. Nonostante non ci siano molti colpi di scena, vista la brevità della storia, l'attenzione del lettore si mantiene costante. 
Molto carini i personaggi, in particolare il commissario Loquace... Ognuno di loro ha avuto il giusto spazio e il giusto ruolo all'interno del romanzo.
Detto questo vi saluto, e se non avete mai letto un giallo, perchè non iniziare con questo?

VOTO:

HOPELESS.


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